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Calcio d'agosto non ti conosco, ma che peccato perdere contro questa Juve. A Udine con convinzione, equilibrio e... conclusioni

di Simone Lorini

Perdere con una Juve così, ampiamente fuori condizione e confusa nella metamorfosi tra allegrismo e sarrismo, fa davvero rabbia: se poi gli avversari ti dominano per un tempo, sprecano l'impossibile, il VAR ti salva e di concede una possibilità di prendere un punto prezioso, per il morale e l'autoconvinzione più che per la classifica, i rimpianti diventano davvero tanti. È vero, il calcio d'agosto è spesso un terno al lotto, una serie di risultati pazzi che poco hanno a che vedere con l'andamento reale del campionato, ma di nuovo: aver buttato un punto, o magari tre, al cospetto di una squadra in chiara difficoltà, fa rabbia, davvero. 

Ma è già tempo di voltare pagina e pensare a Udine, a una squadra che si è presentata al campionato battendo il Milan: alla Dacia Arena non sarà facile, ma con l'equilibrio e la voglia di giocare palla a terra vista nella ripresa del Tardini, si possono fare buone cose. L'equilibrio sarà importante, quello che non si è visto nella prima frazione sabato, ma altrettanto lo saranno le conclusioni: purtroppo alcuni difetti del girone di ritorno dell'anno scorso sono ancora presenti, come la tendenza a ritardare fin troppo la conclusione, quando si dovrebbe solo cercare di mettere più pressione possibile sulla difesa avversaria. Un insegnamento buono per Udine, da lì dovrà iniziare il nostro campionato.


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