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Bella risposta dopo dieci giorni da incubo. La difesa a tre non è più un tabù, ora serve continuare su questa strada

di Simone Lorini

Lo zero a zero contro il Torino, oltre agli ovvi risvolti positivi di classifica specie dopo il ko dell'Empoli, consegna al Parma e ai suoi tifosi la consapevolezza di una squadra viva, capace di andare oltre le proprie difficoltà e conscia che dopo tre rovesci dolorosi, un riscatto era necessario per ripartire. La prova contro il Torino, non brillante dal punto di vista del gioco ma perfetta da quello della concentrazione e dell'aggressività, ha permesso al tecnico D'Aversa di ritrovare caratteristiche che sembravano sopite dopo l'umiliante sconfitta di Roma, il pesante ko interno contro l'Atalanta e il punto più basso della stagione, il rigore al 94' che ha consentito al Frosinone di festeggiare ancora una volta al cospetto del Parma. 

E l'attuazione della difesa a tre, con tutti i pro e i contro che si porta dietro, è una significativa novità che ha movimentato, per un sabato almeno, l'appiattimento tattico che sembrava esserci con un 4-3-3 che a volte è sembrato anche troppo forzato, ha lasciato spazio ad un modulo forzatamente più difensivo, ma che ha restituito certezze ad alcuni degli uomini risultati decisivi in bene all'andata, e in male nel girone di ritorno, Gagliolo su tutti. 

La strada intrapresa è quella giusta: se davanti si fa una fatica terribile a trovare la porta, gara col Frosinone a parte, è importantissimo garantire una difesa ferrea ad una squadra che ha perso allo stesso momento i suoi giocatori più temuti e rappresentativi. Recuperare Gervinho per la sfida contro il Sassuolo, che non regalerà proprio nulla e l'ha dimostrato, sarebbe importante, ma ancor più fondamentale sarebbe continuare sulla strada di una tenuta difensiva super, come è stata per la maggior parte del tempo nella sfida casalinga contro il Torino. 


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