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Atalanta miracolo sportivo? No, è tutto frutto della programmazione. Un modello che potrebbe ispirare il Parma, e altre squadre di seconda fascia

di Giuseppe Emanuele Frisone

No, non abbiamo improvvisamente cambiato nome in AtalantaLive.it, ma dal momento che si sta parlando tanto dell'impresa della formazione orobica in Champions League (estromessa solo nel recupero dal ben più ricco e blasonato Paris Saint-Germain), è giusto fare delle considerazioni in merito. Tralasciando una certa retorica insopportabile e francamente fuori luogo, è bene invece concentrarsi sull'aspetto sportivo e valutarlo per i risultati raggiunti. L'Atalanta ai quarti di Champions League e ad un passo dalle semifinali: quattro anni fa chi lo avrebbe mai detto? Certo, i nerazzurri hanno avuto un cammino abbastanza fortunato e all'inizio hanno incontrato non poche difficoltà in Coppa, ma questo non deve togliere loro meriti. Bisogna invece partire da lontano nel capire come la società di Percassi sia arrivata sin qui. La verità è che l'Atalanta è semplicemente frutto della programmazione, di quel PROGETTO (sì, scritto a caratteri cubitali) sbandierato se non millantato da tante realtà e che poi si traduce in un nulla di fatto. Giocatori giovani e funzionali, un allenatore capace di dare continuità, l'ambiente giusto: l'Atalanta è un modello di successo che in poche, semplici mosse è diventato un paradigma, un qualcosa da imitare. Che deve essere imitato.

Non è tanto la solita solfa di Davide contro Golia, delle grandi rivoluzioni o roba del genere. Qui si parla solo della serietà di un progetto: ed è proprio questo che deve dare la forza alle altre società medie e piccole di provare a fare un salto di qualità. Certo, l'Atalanta partiva da una base invidiabile, il centro sportivo di Zingonia, un settore giovanile storicamente all'avanguardia in Italia, una rete di osservatori invidiabile e tutto il resto. Ma è anche vero che per costruire bisogna partire proprio dalle fondamenta. Con questo voglio dire che l'Atalanta può essere un modello per lo stesso Parma, e che quando leggiamo in giro di abbassamento del monte ingaggi e dell'età media, questo non vuol dire necessariamente che il Parma debba essere ridimensionato. Anzi, vuol dire che magari si sta iniziando un tipo di progetto diverso, che può ricalcare realtà di successo (anche se nelle ultime settimane si è parlato più di "modello Ajax" per quanto riguarda i crociati, ma il concetto è simile). Ben vengano dunque realtà come l'Atalanta, che devono essere di ispirazione a tutte quelle società che vorrebbero fare un salto di qualità pur non godendo dei miliardi delle big europee. E' la forza delle idee.


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