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Alessandro Lucarelli, il record e una seconda giovinezza: e se non fosse il suo ultimo anno da calciatore?

di Giuseppe Emanuele Frisone

Per Alessandro Lucarelli, ormai, la gente di Parma ha finito gli aggettivi: più che un calciatore, il difensore livornese è una leggenda, e l'ennesimo record che lo consegna alla storia di questo glorioso club ne è la conferma più fulgida e diretta. Eppure, questa stagione era iniziata un po' in sordina per quello che è un simbolo del club emiliano. Dalle prime partite, Lucarelli sembrava destinato a vivere una stagione da comprimario, la prima da quando è a Parma. Invece, grazie anche al grande impegno che ci mette in allenamento, il numero 6 si è ripreso il posto da titolare, risultando decisivo con le sue qualità, la sua grinta e la sua esperienza, oltre che alla sua verve in zona gol (è ancora il capocannoniere dei crociati, insieme a Insigne e Calaiò).

Questo però non voleva essere il solito editoriale di elogio per un giocatore che sta continuando a dare tutto se stesso per Parma ed il Parma: volevo piuttosto riflettere su quanto Lucarelli potrà ancora dare al calcio. Sì, perché la condizione fisica di questo splendido quarantenne è oggettivamente invidiabile, e a vederlo in campo non si direbbe che si tratta di un giocatore alla fine della carriera. Mi chiedo, insomma, se questa sarà davvero l'ultima stagione di Lucarelli da calciatore. Magari la sua famiglia, a casa, si augura di sì: dopo tanti anni vissuti tra ritiri, partite e trasferte, è anche giusto che ci si goda la propria famiglia.

Per pensare a discorsi simili, però, c'è ancora tutto il tempo, perché c'è una stagione da portare avanti e da terminare nel migliore dei modi. Alla fine, Lucarelli trarrà le sue conclusioni: certo è che arrivare a quarant'anni così, in campo, non è da tutti...


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