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A Bari terzo pari di fila, ma questo ha una valenza particolare. Problema centravanti sempre più evidente: fortuna che il mercato è vicino e che Calaiò è pronto a rientrare

di Vito Aulenti

Sembrava quasi allergico alle X, e invece, nelle ultime settimane, il Parma ha collezionato tre pareggi in altrettante gare. Se il pari di Terni è il più difficile da mandar giù, visto che il gol degli umbri è arrivato ad un quarto d'ora dalla fine, quello maturato ieri sera al San Nicola può davvero rendere orgoglioso mister Roberto D'Aversa, riuscito a stoppare lo scoppiettante Bari, compagine capace di ottenere tra le mura amiche ben 24 punti su 30 disponibili. La prova di maturità, tanto invocata dallo stesso tecnico crociato, in questa circostanza è stata superata per davvero: il Parma, stavolta, ha retto il confronto con una big, mettendo in mostra personalità, grande solidità di squadra e un'ottima fase difensiva.

L'unico neo della serata, come ammesso dallo stesso D'Aversa nel dopo gara, è quello di non essere riusciti ad essere cinici sotto porta. Ma sarà molto più semplice sopperire a questa lacuna alla ripresa del campionato, quando, almeno sulla carta, il Parma dovrebbe riavere a disposizione Emanuele Calaiò e contare su un nuovo centravanti (sarà Matri, Coda o un terzo nome a sorpresa?). Del resto la mancanza di un attaccante d'area di rigore comincia seriamente a farsi sentire: emblematica, a tal proposito, è l'occasione da gol capitata sui piedi di Baraye, uno che di mestiere non fa di certo la punta centrale. Con un pizzico di malizia e mestiere in più, il senegalese avrebbe potuto fare decisamente male al Bari in quel frangente, magari conquistando un calcio di rigore. Ma ormai quello che è fatto è fatto, è inutile continuare a pensarci: all'orizzonte c'è una gara importantissima con lo Spezia, e bisogna incanalare tutte le energie verso questo fondamentale impegno, l'ultimo del 2017. Chi ben finisce, ben ricomincia. 


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