Rassegna stampa - Zaccardo a PL: "Lucarelli come Javier Zanetti: in A può ancora starci"

21.05.2018 07:50 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Rassegna stampa - Zaccardo a PL: "Lucarelli come Javier Zanetti: in A può ancora starci"
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© foto di Federico Gaetano

Campione del Mondo, d'Europa Under 21 e di Germania, Cristian Zaccardo ha vestito la maglia del Parma per tre anni e mezzo, tra la metà del 2009 e l'inizio del 2013. Un'avventura, quella ducale, che gli è rimasta impressa, al punto da dedicare un pensiero sui social ai gialloblù dopo la conquista della Serie A. ParmaLive.com ha intervistato il 36enne in esclusiva per analizzare nel dettaglio la ritrovata massima serie.

Tre anni, tre promozioni. Te l'aspettavi?
"Lo speravo ma i dubbi erano tanti perché non è mai semplice vincere, in qualsiasi categoria. Il potenziale per farcela c'è sempre stato ma la palla è rotonda e ci sono anche gli avversari. Sapevo comunque che prima o poi sarebbe tornato in A, avercela fatta nel minor tempo possibile è stato incredibile".

Dove hai seguito la partita?
"Dal PC: al 2-1 del Frosinone onestamente ho pensato che non sarebbe stata più la giornata giusta per i crociati. Poi, all'ultimo, il gol del 2-2 del Foggia ha cambiato le carte in tavola: dispiace per il Frosinone che ha perso la A all'ultimo minuto, ma son contento del Parma. E poi questa è una categoria incredibile: il match di Cesena ha insegnato ai ducali che non c'è nulla di scontato. La stessa lezione i ciociari l'hanno appresa con i rossoneri".

In campo c'era anche Alessandro Lucarelli, tuo compagno in gialloblù.
"Bisogna fargli i complimenti sotto tutti i punti di vista: a 40 anni sta bene e gioca sempre. Non voglio portargli sfortuna ma è stato quasi sempre a disposizione, per la sua longevità e per la freschezza atletica mi ricorda Javier Zanetti con l'Inter. Con Alessandro abbiam passato tre anni e mezzo insieme: ottimo giocatore, tantissima personalità ed è anche simpaticissimo: venerdì ha scritto la storia del Parma e ha fatto la storia anche personalmente, in A può ancora starci tranquillamente".

Hai incontrato anche Roberto D'Aversa, da avversario, quando ancora giocava.
"Durante la stagione ho pensato un paio di volte che potesse essere esonerato. La società ha deciso di tenerlo e ha avuto ragione, dividendosi le responsabilità dei periodi no col mister e senza darlo in pasto ai detrattori. Sarebbe stato semplice farne un capro espiatorio e invece hanno deciso di tutelarlo: da lì, negli ultimi mesi, c'è stato un cammino strepitoso".

Nel tuo cuore, oltre al gialloblù del Parma, c'è il rosanero del Palermo.
"Confesso che sono sollevato rispetto alle aspettative iniziali. In estate pensavo che Empoli e Frosinone salissero in Serie A direttamente, cosa che avrebbe costretto obbligatoriamente una tra Parma e Palermo a rimanere in Serie B, visto che ai playoff ne sale solo una. Invece ora i rosanero potranno vincere gli spareggi promozione e seguire i crociati in A".

Chi vincerà i playoff?
"Chi starà meglio e avrà più benzina: nessuna squadra è nettamente più forte delle altre anche se, sulla carta, ciociari e siciliani hanno qualcosa in più. Ma basta poco per colmare il gap in situazioni da dentro o fuori come queste".

Questo weekend ha segnato anche l'addio di Buffon alla Juventus da calciatore. Tu che con lui ci hai vinto un Mondiale, che ne pensi?
"Buffon è immenso, c'è poco da dire. Abbiamo avuto il piacere di ammirarlo fino a oggi, ora non so in che ambito continuerà. So che è una persona intelligente e può ricoprire più ruoli. Da amante del calcio spero che una persona seria come Gigi resti nel calcio". 

Potrebbe chiudere la sua carriera da portiere al Parma?
"Non penso possa accadere anche se sarebbe una cosa molto romantica. Ma credo che se avesse voluto rimanere in Italia avrebbe continuato a giocare alla Juventus".

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