Procura Federale, dov'è finita la copia del Giornale di Sicilia? Tra "pippein" e "cazzein", quel deferimento di Zamparini in una bolla di sapone

17.07.2018 23:59 di Sebastian Donzella   vedi letture
Procura Federale, dov'è finita la copia del Giornale di Sicilia? Tra "pippein" e "cazzein", quel deferimento di Zamparini in una bolla di sapone
TUTTOmercatoWEB.com

3 aprile 2018: il Parma batte il Palermo con una tripletta di Calaiò. A fine partita, il patron rosanero Maurizio Zamparini si infuria per una serie di torti arbitrali. Dimenticandosi, in primis, il gol di Gagliolo annullato all'andata, con il biondo italo-svedese che ancora oggi non ha ben capito il perché di quel fischio. Zamparini, in secundis, attacca a testa bassa i crociati. Al punto che, il giorno dopo, il Giornale di Sicilia titola così, riportando le parole del dirigente: "Errori gravissimi, con il Parma me l'aspettavo. Avevo paura di rivedere quanto successo un anno fa contro il Pordenone di Tedino e si è verificato. Le immagini parlano chiaro, la loro reazione è fuori dal normale. Ora basta, intervenga la Procura Federale".

E infatti, la Procura Federale interviene, ma su esposto del Parma: parte il deferimento nei confronti delle dichiarazioni del patron dei siciliani: tre mesi di inibizione la richiesta dell'accusa, con la difesa che si oppone spiegando, tra le altre cose, "che da parte della Procura vi era stata la mancata produzione di copia dell’articolo del Giornale di Sicilia al quale la Procura si era riferita; che le dichiarazioni non avevano alcunché di lesivo e che, peraltro, avevano avuto una limitata diffusione mediatica, in quanto i siti internet richiamati nel deferimento riguardavano solo ed esclusivamente la squadra di calcio del Palermo".

Un passaggio importante perché il Tribunale, alla fine, scagiona Zamparini, dal momento che "non può non rilevarsi la mancanza di prova certa sulla diffusione delle dichiarazioni e sulla loro conseguente conoscibilità da parte di un pubblico, più o meno vasto. Infatti, nel mentre non risulta esistente in atti la copia del Giornale di Sicilia, citata nel deferimento e sulla quale si asserisce che sarebbe avvenuta la pubblicazione delle dichiarazioni del deferito, l’indicazione – contenuta nel deferimento stesso - del sito www.mediagol.it, sul quale il deferito avrebbe in due distinte circostanze rilasciato altrettante interviste contenenti le dichiarazione in oggetto, non sembra assicurare e nemmeno ipotizzare la potenziale diffusione richiesta dal comma 4 dell’art. 5 CGS, per cui si ritiene che la previsione normativa non si sia nel caso di specie effettivamente concretizzata, così come è stato eccepito dalla difesa dei deferiti".

Quindi tra le cause che portano alla mancata squalifica di Zamparini vi è la non presenza di un semplicissimo giornale. Per fortuna della giustizia, la Procura Federale, qualche settimana dopo, non ha dimenticato di allegare i messaggi whatsapp di Calaiò con "pippein" e "cazzein" annessi. In quest'ultimo caso, però, quello che non riusciamo a trovare è il perché il Parma dovrebbe andarsene in serie B. Un riusciamo che si estende a parte della classe giornalistica. Basti pensare a Javier Jacobelli, direttore di Tuttosport, che in queste settimane, ha definito la situazione "grottesca", parlando di "caccia alle streghe immeritata", di società e giocatore "innocenti" e, ancor più convintamente, "Il Parma non doveva manco essere deferito". Abbiam saltato di palo in frasca, dalla Sicilia all'Emilia? Può darsi, ma visto che qualcuno riesce a parlare di calcioscommesse mentre si commentano un paio di SMS scemi di Calaiò, allora forse vale tutto.